La Federazione Sacra Famiglia è formata da monasteri che appartengono all’ordine delle Monache Clarisse cappuccine.
L’ordine nasce a Napoli con la fondazione del Protomonastero “Santa Maria in Gerusalemme” per volontà della Beata Maria Lorenza Longo. Il suo desiderio di avviare una riforma all’interno del sistema monastico napoletano, in particolare clariano, che tenga conto della povertà e della clausura, la spinge con alcune “povere donne” a cominciare a vivere insieme in alcune stanze dell’ospedale Incurabili e a “celebrare ogni giorno l’ufficio divino”. Tale proposito, sostenuto dal cardinale Giampietro Carafa, e da san Gaetano Thiene, la spinge a chiedere, con la mediazione del Card. Andrea Matteo Palmieri l’approvazione papale. Il 19 febbraio 1535 viene spedita la bolla papale di Paolo lll: “DEBITUM PASTORALIS OFFICII”, ancora conservata in originale nel protomonastero di Napoli, che autorizza il nuovo progetto di vita della santa donna Maria Lorenza Longo e delle sue sorelle.
La regola scelta dalla fondatrice per il protomonastero è quella detta comunemente la lª di Santa Chiara, la più rigida nella povertà, approvata da Innocenzo IV (1253), integrata dalle costituzioni di Santa Coletta (approvate il 28/9/1434), e completata da un complesso di costumanze e da norme severe sulla clausura redatte dalla stessa Beata. Tuttavia per motivi legati alla sua persona, che pongono seri problemi canonici alla sua nomina ad abbadessa e guida di una sororità di giovani vergini, povere e senza e rendite, non è possibile ottenere la definizione di monache osservanti la I regola di santa Chiara ma quella di Monastero del Terz’Ordine di san Francesco secondo la regola di Santa Chiara. Nel 1538 con il Motu Proprio Cum Monasterium Papa Paolo III affida la nascente sororità, che nel frattempo aveva raggiunto il numero di 33, alla guida spirituale dei cappuccini. Per anni, dopo la morte della fondatrice, le cappuccine di Napoli cercano di essere definite monache della I regola di Chiara e così avviene solo nel 1555, con la bolla Alias Postquam di Paolo IV (Giampietro Carafa, Teatino). Da quel momento, la sororità di Napoli diventa modello di santità per tante comunità femminili, che per la loro fondazione nel tempo della Controriforma cattolica richiedono la legislazione al monastero di Napoli. Tuttavia nel 1610 tale legislazione viene riveduta e aggiornata secondo i decreti del Concilio Tridentino dal procuratore e Commissario generale dei Cappuccini, P. Girolamo da Castelferretti, e viene adottata sia dalla nostra sororità sia dalla maggior parte dei monasteri di cappuccine che nel frattempo venivano fondati non solo in Italia e in Europa, ma anche nel Nuovo Mondo. L’unificazione legislativa si ha dapprima nel 1927 e poi dopo il Concilio Vaticano II e con la revisione del Codice di diritto Canonico.
Le Costituzioni del 19 luglio 1986 sono oggi osservate da circa 200 monasteri di monache cappuccine, sparsi in tutto il mondo raggruppati in 14 Federazioni, pur conservando il “sui iuris”. L’ordine è presente in 27 paesi con 6 monasteri in Africa, 80 nelle Americhe (dei quali 60 soltanto in Messico), 14 in Asia, 86 in Europa, senza calcolare quelli di recente fondazione che non hanno ancora ricevuto l’erezione canonica.
Fin dall’inizio i valori principali, che hanno sempre contraddistinto l’Ordine delle Monache Clarisse Cappuccine sono stati: la povertà, la clausura, l’orazione contemplativa e la sororità.
Sr Rosa Lupoli